Studiare in Cina
Il Paese
La Repubblica Popolare Cinese occupa un territorio di 9,6 milioni di kmq, un quarto dell’Asia. È la nazione più popolosa del mondo con il 22% della popolazione totale del pianeta. La civiltà cinese ha radici antichissime, le cui prime tracce risalgono a più di 5.000 anni fa, e le stratificazioni culturali che si sono succedute in questo lunghissimo arco di tempo, sviluppandosi con continuità, hanno lasciato tracce profonde nell’identità attuale della nazione. A cominciare dai principi del confucianesimo che tuttora ispirano il modo di essere e i valori della popolazione: benevolenza, giustizia (nei rapporti interpersonali e sociali), riti (adesione ad un codice di comportamento e morale condiviso), saggezza, onestà.
La lingua ufficiale della Cina è il cinese (Mandarino), una delle cinque lingue usate dall’ONU. Esistono poi numerosi dialetti che variano da regione a regione. Nelle grandi città è molto diffuso l’inglese. La nazione è formata dall’unione di 56 gruppi etnici diversi, di cui gli Han rappresentano il 92% del totale.
La capitale della Repubblica Popolare Cinese è Beijing (Pechino), centro politico, economico e culturale del paese, uno snodo importante per le comunicazioni e una grande metropoli internazionale. Ma sono numerose le città che possono rappresentare un polo di attrazione con il loro affascinante mix di tradizione e innovazione. La moneta cinese è chiamata renminbi (moneta del popolo) e viene emessa dalla Banca Centrale (Bank of China, la Banca del Popolo della Cina). L’unità monetaria del renminbi è lo yuan, che si suddivide in jiao e fen.
In anni recenti la Cina è stata protagonista di una tumultuosa crescita economica e di una progressiva apertura al mondo e alla globalizzazione dei mercati, compiendo passi significativi anche in tema di innovazione tecnologica. In questo ambito, per quanto riguarda i rapporti bilaterali con il nostro paese, periodicamente si tengono importanti eventi, sia in Italia che in Cina, per consolidare e promuovere la cooperazione bilaterale su scienza, tecnologia e innovazione. Oggi la Cina, che continua il suo processo di trasformazione, è una potenza economica mondiale e questo – insieme all’indubbio valore del suo patrimonio culturale e ai risultati conseguiti nella ricerca scientifica – rappresenta un fattore fortemente attrattivo per i giovani che desiderano fare un’esperienza all’estero e partire alla conoscenza del paese del Dragone. La strada è ormai aperta per tracciare la Nuova Via della Seta, una via delle conoscenze culturali e scientifiche, arricchita dal contributo reciproco dei popoli e delle giovani generazioni.
Il sistema educativo
Negli ultimi trenta anni il sistema di istruzione ha trasformato radicalmente la nazione e la società cinese. Oltre 14milioni di insegnanti in oltre 520mila scuole si dedicano all’educazione dei loro 257milioni di studenti. E questa è senza subbio la chiave per la trasformazione della Cina da un paese con una grande popolazione in uno ricco di risorse umane. Quello cinese è infatti il sistema educativo più grande al mondo e il suo ritmo di sviluppo negli ultimi decenni ha consentito il passaggio da un accesso all’istruzione di tipo elitario a uno di massa.
Per quanto riguarda gli studenti stranieri, il flusso di giovani che ogni anno scelgono di effettuare un periodo di studio o di ricerca nel paese è in costante aumento, tanto che oggi la Cina è la terza destinazione scelta a livello globale dagli studenti internazionali, dopo gli Stati Uniti d’America e la Gran Bretagna. E tra i giovani italiani la Cina è ormai diventata la prima meta fra quelle scelte per lo studio all’estero. Si calcola che nel 2020 gli studenti stranieri in Cina raggiungeranno le 500.000 unità e i dati più recenti attestano a 5.600 le presenze di studenti italiani nel paese.
Tra i principali motivi di tale predilezione, le favorevoli prospettive lavorative che si aprono dopo un’esperienza di studio in Cina, con una percentuale di occupati che, dopo un anno, raggiungerebbe il 78% e con un livello retributivo più alto rispetto alla media. Le facoltà più promettenti in tal senso sono ad oggi quelle in ambito tecnico-scientifico: ingegneria, informatica, architettura, economia, chimica ecc. Per i giovani talenti italiani, anche neolaureati, che parlano la lingua cinese si possono aprire interessanti opportunità in questi settori, anche grazie alla presenza di imprese italiane che operano in Cina. Un altro valore aggiunto per gli studenti è rappresentato dalla possibilità di usufruire di infrastrutture e laboratori al passo con l’innovazione. Naturalmente un grande numero di giovani è interessato in particolare allo studio della lingua e della cultura cinesi e si orienta verso questo tipo di facoltà e corsi universitari.
Il sistema universitario
In Cina sono presenti università, accademie e politecnici di livello universitario in tutti i principali settori di interesse. Moltissimi istituti, diffusi sul territorio in numerose città e province, accettano studenti internazionali. L’elenco completo è presente sul sito del China Scholarship Council (CSC), istituzione no-profit affiliata al Ministero dell’Istruzione cinese.
Per gli studenti italiani il sito di riferimento, in lingua cinese, è anche Chinaitalyedu.org.
I programmi di studio a cui si può accedere sono a vari livelli: Doctoral; Master (laurea di secondo livello); Bachelor (laurea di primo livello); Associate; Non degree.
Si possono frequentare corsi in lingua inglese o corsi in lingua cinese. In quest’ultimo caso, occorre frequentare un periodo di studi preliminare di almeno un anno, presso una università cinese, per l’acquisizione della certificazione di conoscenza della lingua cinese (HSK), per chi non ne fosse in possesso. Il percorso di studio curriculare prevede in genere fasi con tappe intermedie di verifica e la pubblicazione di un articolo scientifico, oltre alla redazione della tesi finale.
Alcune università italiane e cinesi hanno stretto accordi quadro in base ai quali possono essere rilasciati doppi titoli. Per questa opportunità bisogna verificare sui siti dei singoli atenei.
Oltre ai percorsi di studio completi, è possibile effettuare scambi, ad esempio per periodi di ricerca all’estero: in questo caso per gli studenti italiani è possibile avvalersi di una procedura semplificata.
Alcuni atenei hanno un’articolazione per trimestri, anche con la possibilità di frequentare summer school. Molti studenti stranieri frequentano inoltre corsi di lingua e cultura cinesi, che possono non rientrare in un curriculum completo di studi universitari.
Caratteristico del sistema educativo e universitario cinese è il rapporto che si viene ad instaurare con il proprio tutor di riferimento, contraddistinto dall’importanza attribuita al passaggio del sapere e allo scambio interpersonale molto stretto tra docente e allievo, sintetizzato dalla massima “maestro per un giorno, padre per la vita”.
Borse di studio
Per svolgere un periodo di studio in Cina è possibile usufruire di varie tipologie di borse di studio:
- Chinese Government Scholarships (borse di studio del Governo cinese)
- Confucius Institute Scholarship (borsa di studio dell’Istituto Confucio)
- Chinese Local Government Scholarships (borse di studio dei governi locali)
- Foreign Government Scholarships (borse di studio dei governi stranieri)
- University Scholarships (borse di studio delle singole università)
- Enterprise Scholarships (borse di studio delle imprese).
Le borse di studio garantiscono a livello base l’esenzione dal pagamento delle tasse di iscrizione e, a seconda della tipologia, possono fornire l’alloggio gratuito e un sussidio economico di varia entità per gli studenti. Il sussidio economico più consistente è quello delle Chinese Government Scholarships che, ad esempio, per un dottorando arriva a circa 500 euro al mese, per uno studente di Master arriva a 400 euro al mese, per uno di Bachelor a circa 300 euro al mese (dati del 2018), cifre che – soprattutto nelle città meno internazionalizzate, da preferire se si vuole imparare bene la lingua – consentono di vivere dignitosamente.
I bandi e le relative application per accedere alle borse di studio delle università cinesi sono solitamente aperti nel periodo che va da inizio gennaio a inizio aprile di ogni anno.
Sul sito del China Scholarship Council Csc.edu.cn e su Campuschina.org sono presenti le descrizioni delle opportunità, informazioni sui requisiti richiesti e sulla procedura di presentazione delle domande, oltre ai link di riferimento dei vari soggetti.
Sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) italiano sono pubblicati i bandi delle borse di studio offerte da governi ed istituzioni stranieri.
Chinese Government Scholarship
La procedura per la richiesta di una borsa di studio del Chinese Government Scholarship prevede un contatto con l’Ufficio studenti internazionali dell’università cinese di proprio interesse per il rilascio di una lettera pre-admission, una sorta di pre-iscrizione, che non è sempre obbligatoria, ma può essere richiesta da specifici atenei. La lettera di pre-iscrizione viene indirizza alla Dispatching Authority for Scholarship collegata all’università, una sorta di sponsor che si fa carico della richiesta e rilascia un codice numerico (Agency Number) da inserire nella domanda, senza il quale l’iter non può andare a buon fine. Registrandosi sul sito del China Scholarship Council (Application Online for International Students) è possibile presentare la richiesta che, una volta stampata, va inviata all’università prescelta. Se la valutazione è positiva, si è ricontattati dall’università e vengono inviati in Italia i documenti in originale per presentare la richiesta di visto all’agenzia preposta per il rilascio.
Tra i documenti da presentare per la domanda di borsa di studio, un curriculum, un progetto di studio (Study Plan o Research Proposal) con l’indicazione dei temi di interesse e l’articolazione temporale dell’attività di ricerca, due lettere di raccomandazione (ad es. di un professore), la documentazione relativa agli esami clinici richiesti (Foreigner Physical Examination Form), una certificazione di conoscenza della lingua cinese (HSK), per chi ne è in possesso.
Ulteriori dettagli sul sito Campuschina.org. Per informazioni è anche possibile rivolgersi all’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia o contattare direttamente le università di proprio interesse.
Visti per la Cina
Per entrare nel paese è richiesto un visto d’ingresso in Cina, un permesso emesso dalle autorità per i visti della Repubblica Popolare Cinese. I visti possono essere: visti diplomatici, visti di cortesia, visti di servizio o visti ordinari a seconda dello status del cittadino straniero, del tipo di passaporto e dello scopo del viaggio (ad esempio per turismo o per studio).
Il visto per motivi di studio si differenzia a seconda che il periodo di permanenza sia inferiore o superiore ai 180 giorni. Si ottiene presentando documenti originali e fotocopie della Lettera di Ammissione, il Visa Application for Study in China, il Foreigner Physical Examination Form e un passaporto in corso di validità. La rapida apertura al mondo della Cina negli ultimi anni e il numero sempre crescente delle richieste di visto hanno portato alla creazione del Centro Visti per la Cina (Chinese Visa Application Service Centre – CVASC), un’organizzazione commerciale registrata in accordo con le leggi e i regolamenti locali e riconosciuta dalle Ambasciate Cinesi e dai Consolati Generali Cinesi che gestisce il processo giornaliero delle richieste di visto ordinario. I Centri percepiscono diritti e tasse consolari per conto dell’Ambasciata e le commissioni per conto proprio. In Italia i CVASC sono presenti a Roma, Milano e Firenze. Sul sito Visaforchina.org sono disponibili le informazioni necessarie per richiedere il visto.
Vanno invece presentate direttamente allo Sportello Visti dell’Ambasciata le richieste per:
- passaporti diplomatici e di servizio oppure per delegazioni governative
- visti o permessi d’ingresso per Hong Kong.
Riconoscimento dei titoli di studio
A livello normativo, esiste un accordo sul reciproco riconoscimento dei periodi e dei titoli di studio ai fini dell’accesso e della prosecuzione degli studi nelle istituzioni universitarie o di livello universitario rilasciati nella Repubblica italiana e nella Repubblica popolare cinese, ratificato dalla Legge 4 aprile 2016, n. 54 (Gazzetta Ufficiale n.97 del 27-4-2016 – Suppl. Ordinario n.13).
Per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli italiani all’estero, si ricorda che l’ente di riferimento in Italia è il CIMEA – Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche. Il CIMEA è centro italiano ufficiale afferente alla rete NARIC – National Academic Recognition Information Centres dell’Unione Europea e alla rete ENIC – European National Information Centres del Consiglio d’Europa e dell’UNESCO.
Sul sito ENIC-NARIC, sono riportate informazioni sulle autorità di ogni paese al mondo che si occupano di istruzione e formazione superiore, suddivise per Regioni dell’UNESCO, tra cui Asia e Pacifico.
Sistemazione
Anche se i prezzi in Cina sono in crescita, il costo della vita per uno studente straniero (per alloggio, trasporti ecc.) è comunque piuttosto contenuto rispetto alla media degli altri paesi sviluppati. I prezzi sono ancora più accessibili se si scelgono come meta piccole città o città delle regioni centrali e occidentali.
Le domande per ottenere un alloggio devono essere presentate all’università prima di arrivare in Cina. A disposizione degli studenti ci sono molti tipi di sistemazioni all’interno dei campus, i cui prezzi variano a seconda della struttura. I campus somigliano a “piccole città” con servizi per gli studenti, tra i quali può essere compreso un ospedale dedicato. Gli studenti possono anche scegliere di vivere al di fuori del campus, con il permesso dell’università, provvedendo da soli alla propria sistemazione. In questo caso bisogna però registrarsi presso l’ufficio di pubblica sicurezza entro 24 ore dall’arrivo.
Il costo relativo al viaggio aereo dall’Italia alla Cina costituisce naturalmente una delle voci di spesa più rilevanti. Da notare però che Roma è la città europea più collegata alla Cina, con voli diretti per varie città.
Studio e lavoro
In base alle principali leggi cinesi, gli studenti internazionali non possono svolgere attività lavorativa durante il periodo di studi. Può essere previsto al massimo un periodo di impiego che non superi le 50 ore annue, ma si tratta di un’opportunità di difficile applicazione. Anche i tirocini non sono facilmente attivabili. È possibile invece fare esperienza pratica principalmente nell’ambito delle attività di ricerca strettamente collegate al proprio percorso di studi, per l’elaborazione di una tesi o, in casi particolari, affiancando il proprio tutor di riferimento. L’impostazione degli studi universitari in Cina attribuisce, d’altro canto, un’importanza rilevante anche alla parte pratica dell’apprendimento.
Per chi fosse interessato ad un’esperienza di lavoro in Cina si segnala che, in base ad un accordo del 2017 con la Camera di Commercio Italiana in Cina, viene favorito l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per l’inserimento di giovani italiani, anche neolaureati, all’interno di imprese italiane operanti in Cina. La Camera di Commercio Italiana all’Estero ha diverse sedi in Cina.
Lingua e cultura cinese
- Per chi è interessato allo studio della lingua e della cultura cinese – per esigenza personale o in previsione della partenza per la Cina – un riferimento indispensabile è l’Istituto Confucio. Ad oggi, il Ministero dell’Istruzione cinese ha inaugurato oltre 400 sedi centrali e circa 650 sedi succursali dell’Istituto Confucio in 120 paesi nel mondo.
Il Portale degli Istituti Confucio in Italia nasce su iniziativa dell’Ufficio nazionale di promozione della lingua cinese Hanban e dell’Ufficio d’Istruzione dell’Ambasciata cinese in Italia per fornire agli studiosi italiani assistenza e risorse nella didattica della lingua e della cultura cinese.
Nella capitale è presente l’Istituto Confucio dell’Università Sapienza di Roma, istituito nel 2006 dal Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali (ISO), in collaborazione con l’Università di Lingue Straniere di Pechino (BFSU), con l’intento di rafforzare la cooperazione in campo didattico-scientifico e di promuovere gli scambi culturali tra i due paesi. Primo Istituto Confucio in Italia e secondo in Europa, l’Istituto Confucio di Roma offre: corsi di lingua e di cultura cinese; corsi di preparazione agli esami internazionali di competenza linguistica HSK/HSKK/BCT/YCT/CTCSOL; esame internazionale di competenza linguistica HSK e HSKK; corsi rivolti a docenti italiani e cinesi per l’insegnamento della lingua cinese come L2. Tra le proposte anche attività culturali, una biblioteca, borse e viaggi di studio.
Le Borse di studio dell’Istituto Confucio – Confucius Institute Scholarship offrono a studenti e a insegnanti di cinese la possibilità di studiare nelle università cinesi, previa selezione basata sulla valutazione dei risultati ottenuti negli esami di cinese. Possono usufruire delle sovvenzioni studenti di nazionalità non cinese di età compresa tra i 16 e i 35 anni (massimo elevato a 45 anni per gli insegnanti di cinese, minimo 20 anni per i frequentanti corsi di laurea). Le selezioni, tramite bando, sono affidate ai singoli Istituti Confucio, come quello di Roma. - Altro punto di riferimento è l’Istituto per la Cultura Cinese, un’associazione non a scopo di lucro che ha come finalità la reciproca conoscenza tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Italia. L’Istituto organizza conferenze, mostre, corsi di formazione, perfezionamento e specializzazione anche attraverso forme di collaborazione tra il mondo accademico italiano e cinese. Eroga premi, borse di studio e contributi per lo svolgimento di studi e ricerche. Promuove gli scambi scientifici e culturali e l’attività di ricerca nel campo degli studi cinesi ed è luogo di incontro tra cittadini italiani e cinesi.
Ulteriori informazioni sul sito Istitutoculturacinese.it
Ultimo aggiornamento 20/01/2023