Lavorare e fare impresa in Polonia
Considerazioni generali
La Polonia, entrata nell’Unione Europea nel 2004 e nello spazio Schengen nel 2007, è un paese che ha visto un periodo di rinascita e di costante crescita, grazie a una combinazione di fattori positivi – tra cui la crescita del PIL (a 3,5% nel 2016), un’economia stabile, un grande mercato interno con facile accesso ai mercati limitrofi, una società giovane e fra le più istruite in Europa.
Costo della vita
La moneta in uso è lo złoty polacco (PLN). Il costo della vita è più contenuto che in altri paesi europei, inclusa l’Italia, con sostanziali differenze tra le zone rurali, più economiche, e quelle urbane, più costose. Ma al contrario di quello che si potrebbe pensare Varsavia non è la città più cara del paese. Confrontando infatti il costo delle bollette e dei trasporti pubblici, le città meno economiche sembrano essere Poznan e Katowice, seguite da Breslavia, Cracovia e infine dalla capitale (fonte: www.onet.pl). L’affitto di un monolocale si aggira sui 1150 a Varsavia e Cracovia, 1050 in città come Poznan, 1260 a Breslavia (fonte: Sedlack & Sedlack).
Per una panoramica più ampia è sempre utile consultare anche le pagine del sito EURES dedicate alla Polonia.
Mercato del lavoro
Professioni più richieste
- Operai qualificati
- Project manager
- Rappresentanti di commercio
- Ingeneri
- Autisti
- Operai non qualificati
- Operatori di segreteria, assistenti
(Fonte: Manpower Polska)
Accesso al mercato del lavoro
Le normative europee sulla libera circolazione di merci, servizi e persone sono valide anche in Polonia. I cittadini europei possono quindi trasferirsi qui per cercare lavoro senza dover ottenere permessi e possono concludere affari alle stesse condizioni dei cittadini polacchi.
Fondamentale per la ricerca di un posto di lavoro è la conoscenza almeno basica della lingua.
L’ampia presenza di aziende italiane (l’Italia è al terzo posto nella graduatoria dei paesi europei che investono in territorio polacco) può offrire qualche possibilità in più ai lavoratori italiani che ancora non hanno confidenza con la lingua locale.
Per chi vuole studiare la lingua a Roma ci sono i corsi promossi dall’Istituto Polacco.
Come cercare lavoro
Tra i siti che pubblicano offerte di lavoro in Polonia si segnalano:
- EURES – Servizi europei per l’impiego
- Publiczne Służby Zatrudnienia – il Servizio pubblico per l’impiego locale
- www.pracuj.pl
- www.infopraca.pl
- www.grapevinejobs.pl
- www.jobrapido.pl
- www.praca.pl
- www.careerjet.pl
Opportunità per giovani imprenditori
Le pratiche necessarie per mettersi in proprio e avviare un’attività sono piuttosto semplici e veloci. Per aprire una partita IVA in Polonia possono essere sufficienti circa 3/4 giorni e occorre:
- presentare domanda di iscrizione al Registro Centrale e l’Informazione sull’Attività Economica (CEIDG);
- registrare l’indirizzo dove l’attività economica sarà condotta;
- aprire un conto bancario.
Maggiori dettagli, i costi e le procedure per aprire altre forme societarie sono disponibili sul sito dell’Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti dell’Ambasciata di Polonia e sul sito del Polish Information and Foreign Investment Agency.
Il sistema fiscale
L’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) prevede aliquote crescenti per fasce di reddito crescenti. L’aliquota base IRPEG che si applica alle persone giuridiche è pari al 19% dell’imponibile. Tuttavia esistono delle eccezioni che permettono a persone fisiche che esercitano un’attività economica di applicare, a certe condizioni, nel calcolo della propria imposta sul reddito l’aliquota fissa del 19% (flat tax), oppure di ricorrere ad una delle forme di imposta forfettaria.
Parchi tecnologici e incubatori d’impresa
Sempre più diffusi in Polonia, i parchi tecnologici e gli incubatori di impresa sono aperti a giovani imprenditori sia polacchi che stranieri. Offrono un ambiente adatto e favorevole allo sviluppo d’innovazione tecnologica e alla trasformazione di idee in prodotti/servizi da immettere sul mercato, mettendo a disposizione delle start up incubate infrastrutture, formazione, consulenze, finanziamenti. Per usufruire delle possibilità e delle agevolazioni (come ad esempio l’esenzione dai contributi INPS) previste in queste strutture, è necessario che la start up abbia sede legale in Polonia, indipendentemente dalla nazionalità dell’imprenditore.
Zone Economiche Speciali
In Polonia sono state istituite 14 Zone Economiche Speciali. Si tratta di aree caratterizzate da bassi costi di produzione e distribuzione, dove sono disponibili incentivi statali e iter burocratici semplificati per le imprese sia polacche che straniere che investono ad alcune condizioni: un investimento minimo di 100 mila euro, della durata minima di 5 anni, con il mantenimento dei nuovi posti di lavoro creati per almeno 5 anni. La legge stabilità del 2013 ha stabilito che tutte le ZES saranno attive fino al 2026.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti dell’Ambasciata di Polonia in Roma, che sul proprio sito rende disponibile la guida Fare Impresa in Polonia.
Ultimo aggiornamento 20/01/2023