I creatori di contenuti digitali
Secondo l’enciclopedia Treccani, il creator (o content creator) è la “Persona che, per mestiere o per passione, crea e pubblica contenuti originali e innovativi, principalmente video, da destinare alle piattaforme digitali.” Indicata come neologismo nel 2022, la parola è però di uso comune da diverso tempo e infatti, recentemente, la professione è giunta a piena maturazione anche grazie a una serie di novità introdotte nel contesto italiano.
Influencer: chi sono e cosa fanno
Si devono all’AGCOM – Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni le Linee Guida per gli influencer. Stilate a gennaio 2024, impongono norme su comunicazioni commerciali e trasparenza. Le direttive si rivolgono a chi ha almeno un milione di follower e un engagement rate del 2% su una piattaforma, ma sono utili anche alla platea più ampia dei creatori di contenuti digitali, dal momento che definiscono alcuni principi di base di questo tipo di professione.
Sono, per esempio, identificate chiaramente le caratteristiche dell’“influencer” (chiamati nel linguaggio corrente anche “vlogger”, “streamer”, “creator”, “uploader”). Per influencer si intendono quei soggetti che svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi sotto la giurisdizione nazionale, laddove risultino possedere cumulativamente i seguenti requisiti:
- il servizio offerto costituisce attività economica ai sensi degli articoli 56 e 57 del TFUE;
- lo scopo principale del servizio offerto è la fornitura di contenuti, creati o selezionati dall’influencer, che informano, intrattengono o istruiscono e che sono suscettibili di generare reddito direttamente in esecuzioni di accordi commerciali con produttori di beni e servizi o indirettamente in applicazione degli accordi di monetizzazione applicati dalla piattaforma o dal social media utilizzato;
- l’influencer ha la responsabilità editoriale sui contenuti, la quale include il controllo effettivo sulla creazione, sulla selezione o sulla organizzazione dei contenuti medesimi;
- il servizio è accessibile al grande pubblico, raggiunge un numero significativo di utenti sul territorio italiano, ha un impatto rilevante su una porzione significativa di pubblico e i contenuti sono diffusi tramite un servizio di piattaforma di condivisione di video o di social media;
- il servizio consente la fruizione dei contenuti su richiesta dell’utente;
- il servizio è caratterizzato da un legame stabile ed effettivo con l’economia italiana;
- i contenuti sono offerti tramite l’utilizzo della lingua italiana o sono esplicitamente rivolti agli utenti sul territorio italiano.
Le novità 2025
Come anticipato, il settore della creation economy è stato recentemente interessato da alcune novità: a gennaio 2025, infatti, grazie alla collaborazione tra Istat, Eurostat, l’Associazione Italiana Content & Digital Creators (AICDC) e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Creator Economy ha acquisito un suo codice ATECO (73.11.03.), relativo alle attività di influencer marketing e content creation.
Di poco successiva la pubblicazione di una circolare INPS riguardante l’inquadramento previdenziale e contributivo dei creatori di contenuti digitali. L’obiettivo principale della circolare è quello di adattare le normative esistenti alle specifiche esigenze delle professioni legate all’economia digitale, descrivendo le caratteristiche distintive dell’attività di creazione di contenuti, le diverse modalità di svolgimento e remunerazione, e i vari rapporti di lavoro che possono sorgere tra i DCC, le aziende e le agenzie intermediarie. Vediamo i punti principali:
- I content creator non svolgono necessariamente la propria attività a fronte di specifiche richieste di prestazione di servizi, associate al pagamento di un compenso, ma possono valorizzare sul piano economico le proprie opere in modo indipendente, attraverso forme di pagamento diretto (inserimento di contenuti pubblicitari, ricorso a sponsorizzazioni, creazione di articoli di merchandise).
- Nell’ambito dell’attività di creazione di contenuti digitali, il termine content creator assurge alla “macro categoria”. All’interno si annovera la categoria dell’influencer, ossia colui che in ragione della sua popolarità e del credito maturato nell’ambito della comunità degli utenti delle piattaforme è particolarmente idoneo a orientare opinioni e gusti del pubblico di riferimento. Per la peculiarità dell’attività, si menziona anche la figura dei pro gamer o cyber atleti impegnati professionalmente nelle discipline degli eSport, ossia degli sport elettronici.
- Il regime di impresa generato anche tramite il caricamento di contenuti sulle piattaforme digitali (ad esempio, come nel caso di youtuber, twitcher, ecc.) determina l’obbligo contributivo presso la gestione speciale autonoma degli esercenti attività commerciali, mentre gli ulteriori redditi possono essere eventualmente ricondotti nei regimi previdenziali indicati per il lavoro autonomo (si veda il TUIR).
- Sotto il profilo previdenziale dal momento che l’attività è qualificabile come prestazione libero-professionale, resta fermo l’obbligo di iscrizione alla Gestione separata. Qualora l’attività svolta dai soggetti in trattazione presenti caratteristiche riconducibili a prestazioni artistiche, culturali e di intrattenimento, sorge l’obbligo assicurativo al Fondo Pensione per i Lavoratori dello Spettacolo (FPLS).
- Attività di digital marketing: in tale ambito, benché le modalità utilizzate dai talent nell’ambito dei social network possano fare apparire il contenuto come un racconto privato, la pubblicità deve essere chiaramente identificata come tale, affinché per l’utente non sorga alcun dubbio circa l’esistenza di uno scopo pubblicitario.
La formazione
La formazione è un tassello essenziale per sviluppare competenze solide. Non esistono lauree obbligatorie, ma alcuni corsi di studio (nei settori comunicazione digitale, marketing o design) possono fornire buoni punti di partenza. Esistono poi diversi corsi – anche online – per apprendere tecniche specifiche, dalla scrittura SEO alla produzione video, dal social media management al podcasting.
Formazione post-diploma non universitaria:
- Fondazione ITS Roberto Rossellini eroga corsi nel campo dei media digitali e della comunicazione.
- ITS Maria Gaetana Agnesi propone il nuovo corso in E-commerce Manager, Digital Marketer e Web Designer.
- Fondazione ITS per i Servizi alle Imprese Academy eroga il corso per Tecnico Superiore Digital Communication Specialist.
- Lazio Digital ITS Academy propone il corso per Digital Media Specialist.
- ITS ICTAcademy propone il corso Videomaker Content creator e quello per Digital communication specialist.
Formazione universitaria:
- Coris – Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale della Sapienza eroga il Corso di laurea in Comunicazione, tecnologie e culture digitali (L-20).
- LUMSA eroga il corso di Laurea in Scienze della comunicazione, marketing e digital media.
- IED eroga il corso di Diploma Accademico di Primo Livello in Design della Comunicazione e il corso di formazione continua in Digital Communication.
- NABA: l’offerta formativa comprende diversi corsi nell’area Communication and Graphic Design.
- ISIA eroga il Corso biennale di Secondo Livello in Design della Comunicazione.
Formazione continua e professionale:
- LUISS Business School organizza un executive programme in New digital marketing.
- Istituto Pantheon propone il corso Digital Marketing & Graphic Design.
- Il Fondo per la repubblica digitale finanzia percorsi formativi gratuiti su competenze digitali (per acquisire competenze in ambito social media, digital marketing, E-commerce, SEO).
- Dicolab, il sistema formativo per la trasformazione digitale del settore cultura del Ministero della Cultura, organizza corsi su pensiero digitale e soft skills per la trasformazione digitale.
- Assipod – Associazione italian podcaster, organizza corsi gratuiti a Roma, ospitati nella Casa del Podcast all’interno di Technotown.
- Ninja Academy eroga diversi corsi di Digital Strategy, Social Media Marketing, eCommerce Management.
Link utili
- Assoinfluencer: associazione senza scopo di lucro inserita dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’elenco delle associazioni professionali. Fornisce servizi, tutela legale, agevolazioni, etc.
- Associazione Italiana Content & Digital Creators: offre supporto a influencer e content creator, rispetto delle regole deontologiche e tutela degli utenti, assistenza e tutela della salute degli associati.
- Codice etico Igersitalia: con linee guida per i DCC e indicazioni utili a un approccio professionale alla creazione di contenuti.
- Rome future week: evento su innovazione e tecnologia (settembre).
- We Make Future: fiera internazionale su intelligenza artificiale, tecnologia e innovazione digitale.
Ultimo aggiornamento 01/04/2025