Lunedì a Corsini 2024
Ogni lunedì, dal 7 ottobre al 30 dicembre 2024, in quello che di solito è il giorno di chiusura settimanale, la Galleria Corsini accoglie il pubblico con aperture pomeridiane e visite guidate straordinarie.
Si potrà visitare la Galleria dalle 15.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00). Il biglietto si può acquistare online o direttamente alla biglietteria della Galleria Corsini; lo stesso biglietto, entro 20 giorni, sarà riutilizzabile per una visita a Palazzo Barberini.
Allo stesso modo, coloro che saranno già muniti del biglietto di Palazzo Barberini – ad eccezione dei biglietti emessi nelle giornate gratuite – potranno utilizzarlo entro 20 giorni in occasione dei lunedì a Corsini (oltre che dal martedì alla domenica).
La galleria Corsini è l’unica quadreria settecentesca romana ad essere ancora oggi pressoché inalterata: questo perché al momento della vendita del palazzo al Regno d’Italia (1883) il principe Tommaso Corsini donò, in blocco con l’edificio, l’intera collezione di opere. Le raccolte vennero create grazie al contributo dei vari componenti della famiglia, a partire dal nucleo più antico messo insieme a Firenze dal marchese Bartolomeo (1622-85). Accanto a questo fondo fiorentino, anche il ramo romano dei Corsini allestì una raccolta di opere già a partire dall’inizio del Seicento. La collezione presente nel palazzo di via della Lungara venne avviata da papa Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1652-1740) e dal cardinal nepote Neri Maria (1685-1770): vi confluirono una trentina di opere del fondo fiorentino, altri dipinti da quello romano, le proprietà di Lorenzo (tra cui i dipinti a lui donati una volta divenuto pontefice nel 1730) e gli acquisti curati da Neri Maria. Quest’ultimo ampliò l’orizzonte della collezione, guardando ai maestri del Seicento, italiani e non (Caravaggio, Reni, Guercino, Rubens, van Wittel), alla tradizione cinquecentesca italiana e alla pittura a lui contemporanea. Nel corso dell’Ottocento la raccolta venne modificata attraverso vendite ed acquisti, adattando il catalogo delle opere al gusto dell’epoca. Dopo la vendita del palazzo e della collezione al Regno d’Italia nel 1883, la raccolta originaria si arricchì grazie all’acquisizione del fondo Torlonia (1892), in previsione dell’apertura della prima Galleria Nazionale italiana, ospitata in palazzo Corsini dal 1893. Negli anni immediatamente successivi alla nascita della Galleria Nazionale, lo Stato italiano vi destinò, tra le altre, le collezioni Chigi, Monte di Pietà, Hertz, acquisite al fine di ampliare l’orizzonte storico della raccolta. Negli anni Venti una parte di essa confluì nell’appena istituito Museo di Palazzo Venezia, destinato ad illustrare la storia dell’arte medievale e rinascimentale: progetto che ebbe vita breve e travagliata. Gli spazi limitati della galleria Corsini non erano comunque sufficienti ad esporre la gran mole di opere che erano state aggiunte al nucleo originario: nel 1949 lo Stato acquistò palazzo Barberini per trasferirvi in blocco le opere della Galleria Nazionale, riaperta nella nuova sede nel 1953. Lo svuotamento della galleria Corsini durò circa trent’anni: nel 1984 si decise infatti di ripristinare la raccolta Corsini nel palazzo di appartenenza, lasciando a palazzo Barberini soltanto i gruppi di opere che erano state aggiunte dopo la donazione del 1883.
Ultimo aggiornamento 01/10/2024