Barberini Corsini Gallerie Nazionali 2024
Dalla collaborazione tra la Galleria Borghese e le Gallerie Nazionali di Arte Antica nasce un nuovo capitolo dell’eccezionale percorso espositivo che già includeva opere di Tiziano e Bellini e che da domani si rinnova con l’inserimento di otto nuove opere, tra cui importanti dipinti di Guido Reni, Scipione Pulzone e Palma il Giovane. Dal 1° agosto si inaugura Tiziano, Bellini, Bronzino. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini. La mostra resterà aperta sino al 27 ottobre 2024, con un percorso rinnovato che include otto nuove opere, alcune delle quali provenienti dai depositi della Galleria Borghese e quindi raramente esposte al pubblico.
Accanto a capolavori assoluti come la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini e l’Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano, il pubblico potrà ammirare, tra gli altri, la Danza Campestre di Guido Reni, Venere e Adone dello Scarsellino, la Caduta di Lucifero di Jacopo Palma il Giovane o la Sacra Famiglia di Scipione Pulzone. La mostra rappresenta un’occasione unica per vedere in dialogo due collezioni che condividono una storia simile, legata a due figure cruciali della vita politica e culturale romana del Seicento, Maffeo Barberini e Scipione Borghese, in un’ideale vicinanza storica e culturale, e non ultima, anche geografica.
Per tutto il periodo dell’esposizione, inoltre, continua a essere attiva l’agevolazione sui biglietti che prevede, per coloro che avranno acquistato il biglietto di Galleria Borghese, il diritto a visitare le Gallerie Nazionali di Arte Antica a un costo molto agevolato (5 euro), godendo al contempo di tutto lo straordinario patrimonio e delle iniziative in corso.
Dal 23 novembre 2024 al 23 febbraio 2025, le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospitano un evento straordinario a cura di Thomas Clement Salomon e Paola Nicita: nella Sala Paesaggi di Palazzo Barberini sarà esposto il Ritratto di monsignor Maffeo Barberini, un dipinto di Caravaggio proveniente da una collezione privata e mai precedentemente mostrato al pubblico. Si tratta di un prestito storico di grande valore. L’opera, presentata per la prima volta da Roberto Longhi nell’articolo Il vero “Maffeo Barberini” del Caravaggio, pubblicato nel 1963 sulla rivista Paragone, è stata indicata dallo studioso come un elemento fondamentale per comprendere la ritrattistica di Caravaggio. Secondo Longhi, il dipinto, riapparso a Roma senza documentazione, era stato conservato per secoli nella collezione della famiglia Barberini prima di finire in una raccolta privata, probabilmente durante la dispersione del patrimonio negli anni Trenta.
In occasione dei quattrocento anni dalla nascita di Carlo Maratti, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano la mostra Carlo Maratti e il ritratto. Papi e Principi del Barocco Romano dal 6 dicembre al 16 febbraio 2025. L’esposizione propone un’analisi approfondita della produzione ritrattistica di Maratti, figura di spicco della pittura italiana del Seicento. Sebbene Maratti sia noto principalmente per le sue opere di soggetto sacro e le decorazioni per le chiese di Roma, è importante riconoscere il suo ruolo come ritrattista di grande prestigio. Grazie alla sua abilità nel coniugare realismo e introspezione, Maratti ha consolidato la propria reputazione, diventando arbitro del gusto artistico sulla scena romana per oltre cinquant’anni. Le opere esposte, molte delle quali restaurate per l’occasione, sono caratterizzate da un’efficacia realistica e da una minuziosità d’esecuzione. Maratti riusciva a rappresentare non solo i tratti fisionomici dei soggetti, ma anche a rivelare il loro carattere attraverso dettagli significativi. Questa capacità di introspezione del carattere ha permesso a Maratti di immortalare papi, prelati e membri dell’aristocrazia, conferendo loro un’immagine duratura e significativa.
Ultimo aggiornamento 25/11/2024